Nell’articolo precedente abbiamo iniziato a comprendere come funziona questa ghiandola così preziosa eppure così spesso trascurata dalla medicina tradizionale.
Oggi, approfondiamo la problematica tiroidea più diffusa al mondo: l’ipotiroidismo. Esploreremo quali tipologie esistono, cosa lo causa, quali sintomi comporta. E’ importante conoscere queste informazioni, perché, anche soggetti che prendono Eutirox o che hanno esami del sangue nella norma potrebbero soffrire di ipotiroidismo e di tutti i sintomi ed esso correlati.
Conoscere è la base per poter correggere il problema di partenza.
DEFINIZIONE
Ne abbiamo parlato nella prima parte di questo approfondimento sulla tiroide. L’ipotiroidismo è la situazione in cui la tiroide non produce sufficienti quantità di ormoni o quando questi non riescono ad agire efficacemente a livello cellulare. Ed è senza dubbio la problematica tiroidea più diffusa al mondo.
TIPOLOGIE
- Primario: il problema è insito nella tiroide. E’ il più comune.
- Secondario: il problema dipende dall’ipofisi che rilascia poco TSH.
- Terziario: il problema deriva dall’ipotalamo che produce poco TRH.
- Da resistenza periferica all’azione degli ormoni tiroidei: un po’ come la resistenza insulinica, gli ormoni non riescono a legarsi ai loro recettori di membrana.
- Da deficit di conversione T4 -> T3: l’insufficienza è di tipo qualitativo, abbiamo una sufficiente produzione di T4 ma è insufficiente la sua conversione in T3 da parte delle cellule periferiche (soprattutto a livello del fegato).
CAUSE
Le cause di ipotiroidismo sono numerose e spesso si tratta di più fattori concomitanti:
- Eccessivo legame degli ormoni tiroidei con le proteine di trasporto;
- Eccesso di estrogeni (pillola, ormone sostitutivo in menopausa, eccesso di tessuto adiposo …);
- Difetto congenito;
- Stress o particolari fasi della vita (pubertà, menopausa, gravidanza …). Lo stress è un fattore da tenere sempre in considerazione in ogni patologia tiroidea. Infatti, un eccesso di cortisolo riduce la produzione di TSH e blocca la conversione di T4 in T3; mentre, un cortisolo troppo basso (tipico dei casi di insufficienza surrenalica causati da uno stress prolungato) diminuisce i recettori per gli ormoni tiroidei a livello periferico e quindi il loro trasporto all’interno della cellula;
- Malattie (ad esempio la mononucleosi). Alcune malattie possono slatentizzare una patologia a cui siamo geneticamente predisposti;
- Traumi (fisici ma anche psicologici);
- Deficit nutrizionali (iodio, selenio, ferro, vitamina D, E, A, B2, B3, B6, zinco) e diete restrittive prolungate;
- Sostanze tossiche (bromo, fluoro, cloro, additivi, BPA);
- Metalli pesanti (mercurio, cadmio, piombo);
- Farmaci (litio, anabolizzanti, steroidi, psicofarmaci, estrogeni, pillola …).
SINTOMI
Poiché gli ormoni tiroidei influenzano tutte le cellule del nostro organismo, è facile immaginare come una loro carenza – sostanziale o funzionale – possa dare problemi a qualunque distretto corporeo. Inoltre, non sempre gli esami del sangue sono sufficienti per evidenziare una carenza, ed è anche per questo che riuscire ad inquadrare il problema può essere molto difficile.
Vediamo quali sono i segni e i sintomi più frequenti in caso di ipotiroidismo, sempre tenendo a mente che la diagnosi può essere fatta solo da un medico.
- Temperatura corporea bassa;
- Stanchezza e debolezza cronica;
- Freddolosità e intolleranza al freddo;
- Aumento di peso, obesità;
- Gonfiore soprattutto al viso, alle mani e agli arti;
- Stitichezza;
- Pelle pallida e secca;
- Infezioni ricorrenti soprattutto delle vie respiratorie (naso, gola, orecchie, bronchi);
- Candida;
- Debolezza immunitaria;
- Unghie fragili, morbide, striate o con solchi;
- Capelli fragili, sottili, cadono facilmente;
- Diradamento o scomparsa del terzo esterno delle sopracciglia;
- Occhi rossi, irritati, secchi;
- Apatia, pigrizia, svogliatezza;
- Sonnolenza, letargia;
- Depressione, umore malinconico;
- Diminuzione della memoria, difficoltà di concentrazione e stanchezza mentale;
- Riduzione o scomparsa del desiderio sessuale;
- Disturbi o alterazioni del ciclo mestruale;
- Infertilità, incapacità di rimanere incinta;
- Cefalea ed emicrania;
- Caviglie gonfie;
- Ipotensione e polso lento;
- Dermatiti, eczemi, psoriasi, brufoli, acne;
- Dolori articolari e muscolari;
- Ipercolesterolemia;
- Anemia;
- Carenza di vitamina B12.
Ma all’ipotiroidismo si associano anche fibromialgia, endometriosi, artrite reumatoide, sclerosi multipla, lupus, altre malattie autoimmuni e cisti ovariche.
Ed esistono anche casi di sintomi “paradossi”: insonnia, ansietà, nervosismo e irritabilità, ipertensione e calorosità, metabolismo elevato, magrezza, sudorazione eccessiva.
Il problema, che sembra colpire un numero sempre maggiore di persone, è complesso e difficile da individuare, ma non per questo va sottovalutato, in quanto tutto il corpo ne può venire influenzato. Come vedremo nei prossimi articoli, lo stile di vita nel suo complesso e l’alimentazione hanno un ruolo fondamentale nella gestione dei sintomi legati alle problematiche tiroidee.
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