Alimentazione per ipotiroidismo
Abbiamo già affrontato le nozioni di base per comprendere il funzionamento della tiroide e le cause e i sintomi di ipotiroidismo.
In questo articolo parleremo di stile di vita e alimentazione per ipotiroidismo NON autoimmune.
Diete restrittive, con drastica o prolungata riduzione delle calorie e/o dei carboidrati, ma anche diete povere di nutrientifondamentali per la salute tiroidea come iodio, selenio e zinco possono interferire sul corretto funzionamento tiroideo.
Anche squilibri intestinali, abuso di glutine e additivi alimentari (aspartame in primis), possono instaurare o peggiorare problematiche tiroidee, come la tiroidite autoimmune di Hashimoto e il morbo di Basedow (o malattia di Graves).
Analisi preventive:
- Assicurarsi che non vi sia un concomitante affaticamento surrenale. Far ripartire la tiroide senza che le ghiandole surrenali siano in grado di sostenere un aumento delle richieste di energia, potrebbe portare ad un crash definitivo. In caso di affaticamento surrenale, iniziare prima con il curare queste ghiandole, anche attraverso l’alimentazione (Adrenal Reset Diet) e solo in un secondo momento, trattare l’ipotiroidismo;
- Ovviamente, testare preventivamente gli anticorpi per escludere un eventuale patologia autoimmune, che andrà trattata in modo diverso;
- Testare il proprio grado di salute intestinale: in caso di leaky gut (o intestino a colabrodo), infatti, gli accorgimenti alimentari possono variare notevolmente.
Ipotiroidismo e stile di vita:
- Ridurre lo stress. Come abbiamo già visto, può interferire con gli ormoni tiroidei;
- Dare maggior importanza al riposo e alla qualità del sonno;
- A livello psicologico, può essere utile – possibilmente con il supporto di una figura professionale – lavorare sulle cose non dette, su qualcosa che non abbiamo “mandato giù”, esprimere i propri sentimenti e le proprie opinioni, dare ampio spazio ad attività creative, cantare, fare ed ascoltare musica, trovare armonia tra mente e cuore.
La dieta per ipotiroidismo:
- Bilanciare correttamente il quantitativo di carboidrati (non troppi, ma nemmeno troppo pochi) e preferire i cereali senza glutine (riso, miglio, sorgo, quinoa, amaranto, grano saraceno, tapioca). Dovendo scegliere farine contenenti glutine, meglio scegliere grani antichi e variare il più spesso possibile (farro, akrux, senatore cappelli, kamut, orzo, avena, segale);
- Assicurarsi un corretto quantitativo di proteine (fondamentali per il funzionamento della tiroide e del metabolismo) assicurandosi di non scendere sotto 1-1,2 g/Kg;
- Prestare attenzione alla qualità dei grassi che dovranno essere abbondanti, e prevalentemente monoinsaturi (olio extravergine d’oliva, noci di Macadamia, avocao), polinsaturi omega 3 (pesce azzurro, noci) e saturi a corta e media catena (burro chiarificato, olio extravergine di cocco). Ridurre invece il quantitativo di omega 6 dall’azione pro-infiammatoria è quasi sempre necessario (olii vegetali di mais, girasole, soia, ma anche la frutta secca, il pesce allevato e le carni da allevamenti industriali);
- Ridurre o, meglio, evitare i cibi che possono interferire con gli ormoni tiroidei, ad esempio i cibi ricchi di fitoestrogeni come la soia che riduce la trasformazione di T4 in T3;
- Ridurre quanto più possibile il contatto con sostanze e cibi contenenti bromo. I bromuri, infatti, si legano agli stessi recettori della tiroide per lo iodio, impedendone il legame. Sono ricchi di bromuri la plastica, i pesticidi, anestesie mediche, medicinali e le bevande dolci industriali. Contengono piccole quantità di bromuri anche le crucifere (cavoli, broccoli, broccoletti ecc …) che andranno quindi consumate sempre ben cotte.
I cibi nella dispensa del soggetto ipotiroideo
Cosa mangerà, dunque, chi soffre di ipotiroidismo?
Tutti quei cibi ricchi di sostanze benefiche per questa preziosissima ghiandola:
- Pesce pescato, sia fresco che surgelato, soprattutto il pesce povero di piccola taglia come alici, sardine, sgombro ma anche molluschi e crostacei;
- Alghe, per il loro contenuto di iodio. Prestando sempre grande attenzione alla provenienza! Meglio quelle europee piuttosto che giapponesi;
- Verdure a foglia, biologiche, fresche e di stagione;
- Zenzero;
- Curcuma, il miglior antinfiammatorio naturale;
- Cannella, per gestire meglio l’assunzione dei carboidrati, soprattutto se ad ipotiroidismo si associano anche ovaio policistico e dismenorrea;
- Sale marino integrale, per il suo equilibrio nella composizione di minerali e oligoelementi;
- Semi di zucca, ricchi di zinco;
- Noci del Brasile, ottime fonti di selenio;
- Uova da galline ruspanti, per la salute di tutto l’equilibrio endocrino;
- Carne allevata al pascolo e nutrita a sola erba, per proteine, vitamine e grassi sani;
- Frutta, tuberi e cereali in chicchi senza glutine (riso, miglio ecc…), per fornire carboidrati di sostegno all’attività tiroidea.
Non mi stancherò mai di ribadirlo, evitate il fai-da-te SOPRATTUTTO quando ci sono problemi di salute e squilibri endocrini.
Cercate uno o più professionisti preparati in questo campo che possano seguirvi in sinergia!
Spero che questo articolo vi sia stato utile!
Prossimamente parleremo anche di alimentazione per Hashimoto, iscrivetevi alla newsletter mensile per essere certi di non perdervi i prossimi articoli!
0 commenti