Intolleranze alimentari moda o realtà? – parte 1

da | 23 Ottobre 2015

Sono la sola o anche voi avete la “vaga” sensazione che le cosiddette “intolleranze alimentari” siano da qualche anno una vera e propria moda?

Discutiamone insieme e cerchiamo di fare chiarezza.

Intolleranze alimentari moda o realtà?

Oggigiorno c’è la diffusa abitudine di utilizzare i termini “allergia” e “intolleranza” in modo improprio. Tutti i tipi di reazioni inaspettate delle mucose e i sintomi che in qualche modo si possono istintivamente ricollegare agli alimenti che consumiamo vengono, nella maggior parte dei casi, etichettati automaticamente (e molto spesso impropriamente) come “intolleranze” o “allergie”.

Tuttavia, da un punto di vista medico, allergie e intolleranze presentano quadri clinici ben distinti, che differiscono per meccanismo di insorgenza, diagnosi, terapia e dieta da seguire.

In particolare …

Allergia alimentare:

Reazione del corpo praticamente immediata, non dose dipendente (la reazione c’è anche con piccole dosi), solitamente causata da molecole proteiche.

Ad esempio, l’allergia agli acari della polvere è causata dalle proteine contenute nelle deiezioni di suddetti acari, particelle microscopiche che vengono trasportate facilmente dall’aria.

Intolleranza alimentare:

La reazione può tardare anche alcune ore o giorni dall’ingestione dell’alimento incriminato e solitamente è dose dipendente (la reazione si manifesta con l’ingestione di grandi quantità di alimento e può anche non comparire se se ne assumono piccole quantità).

La medicina, attualmente, riconosce solamente l’intolleranza al lattosio e le intolleranze “farmacologiche”. La prima è intesa come carenza enzimatica dell’enzima lattasi; il soggetto diventa quindi incapace di digerire il lattosio (lo zucchero del latte) per una carenza enzimatica. La seconda, invece, si presenta come una reazione a delle sostanze contenute nei cibi che possono avere un’azione simil-farmacologica (ad esempio l’intolleranza all’istamina, ai salicilati o agli additivi alimentari).

Tutte le altre tipologie di intolleranze, tanto in voga in questi anni, dalla medicina ufficiale vengono semplicemente ignorate.

Paraocchi e ciarlatani

Purtroppo, mentre la medicina è troppo impegnata a studiare le allergie propriamente dette alla ricerca di nuovi anticorpi da accusare per guardare in faccia la realtà delle sempre più diffuse intolleranze alimentari, ecco che spuntano sanitari, parasanitari e operatori dalle dubbie qualifiche professionali, ad identificare “intolleranze” a destra e a manca, prescrivendo inutili e spesso dannose diete di eliminazione, peggiorando ancor di più le condizioni di salute psico-fisica dei poveri malcapitati.

C’è bisogno di un’analisi scientifica, ma aperta alle novità, e soprattutto che sia in grado di andare al cuore del problema presentato dal paziente e non semplicemente alla banale eliminazione del cibo che sembra la causa di tutti i sintomi come panacea di tutti i mali.

Cosa pensare, dunque, di questa confusa situazione?

 

Il nostro sistema immunitario è forse impazzito?

Che si tratti di reazioni mediate dagli anticorpi di tipo IgE o di tipo IgG, ciò che dobbiamo ricordare è che tutti noi nasciamo intolleranti. Ed è durante la fase dell’allattamento e durante lo svezzamento che sviluppiamo la tolleranza verso sostanze estranee al nostro organismo: il cibo in primis.

Il nostro sistema immunitario, infatti, è in uno stato di costante “allerta”. Controlla tutto ciò che viene in contatto con il nostro corpo e decide se si tratta di un elemento innocuo oppure di una sostanza dannosa. In tal caso, per difendersi, la attacca.

Dal momento in cui veniamo al mondo inizia la ricerca del delicato equilibrio tra il nostro corpo e l’ambiente che lo circonda. In alcune situazioni, però, complici virus, batteri, agenti tossici artificiali, inquinamento, antibiotici, farmaci, eccessi o carenze alimentari, alimentazione monotona e, ultimo ma non per importanza, lo stress, questo equilibrio può venir meno. Abbiamo cioè una perdita della tolleranza a sostanze che prima potevamo assumere senza problemi.

Questo, a grandi linee, è ciò che succede nella stragrande maggioranza dei casi di “intolleranza alimentare”.

La soluzione non può e non deve essere la stessa per tutti. Ogni persona è unica e la terapia va calibrata in base alla sua storia personale, tenendo in particolar modo conto dell’influenza dell’aspetto mentale sullo stato di salute fisica.

 

La prossima settimana, nella seconda parte di questo breve post, parleremo di una delle possibili terapie – sensate dal punto di vista scientifico – che è quella che io personalmente adotto con i miei pazienti nei casi in cui lo ritengo necessario.

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Alice Gamba

Alice Gamba

Ciao, mi chiamo Alice Gamba e sono una ​Dietista, Biologa Nutrizionista e Personal Trainer​. La mia missione è farti sentire forte, energica e in armonia con il tuo corpo e con il cibo. Ti insegno come costruire il tuo benessere unendo all'alimentazione, il giusto esercizio e un profondo lavoro sul mindset, perché la "dieta"... è tutta un questione di testa 😉

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