Ti è mai successo di iniziare una nuova dieta o attività sportiva con tanti buoni propositi e poi, al primo sgarro (o al primo stallo), mollare tutto perché “Tanto ormai“?
Anche tu sei convinto di non essere costante?
Se la risposta è sì, questo articolo potrebbe fare al caso tuo.
La scienza dietro al “Tanto, ormai”
Una ricerca canadese, nel 1987* ha dimostrato che questa tendenza a “perdere il controllo” è molto comune, soprattutto in persone che si mettono a dieta (o anche semplicemente che “si sentono” a dieta, aggiungerei io).
Lo studio fu strutturato così:
- Un gruppo di ragazze a dieta, e un gruppo di ragazze non a dieta.
- Ogni gruppo viene suddiviso ancora in 3: ad un sottogruppo viene offerto un piccolo frullato, ad un altro un frullatone doppio, e al terzo sottogruppo nulla.
- Dopodiché si chiede alle ragazze di accomodarsi in un’altra stanza e di assaggiare degli snack con la scusa di testarne il sapore.
Indovina un pò il risultato?
Il gruppo di ragazze non a dieta, ascoltava il proprio corpo e rispettava il senso di fame-sazietà: quelle che non avevano bevuto il frullato mangiavano più snack, mentre quelle che avevano bevuto il frullatone doppio, ne mangiavano molti meno perché avevano meno fame.
E il gruppo di ragazze a dieta? Beh, tra loro, il sottogruppo che aveva bevuto il frullatone doppio, mangiava molti più snack delle altre, come se il fatto di aver “rotto la dieta” portasse ad una perdita dei freni inibitori. Il famoso pensiero “Tanto ormai”, che molti di noi conoscono bene.
Convinzioni depotenzianti
Questo genere di atteggiamento mentale è davvero molto comune, succede anche con l’attività fisica.
Si inizia a settembre o in gennaio/marzo, carichi di entusiasmo e, al primo segno di pigrizia si cede. Basta un pomeriggio passato sul divano per convincersi di essere GENETICAMENTE, INEVITABILMENTE, IRRIMEDIABILMENTE pigri ed incostanti.
Eccola là, la convinzione depotenziante farsi strada nella testa e trovare un posticino dove installarsi, pronta per saltare fuori ad ogni idea sensata in cui sia previsto il fare un minimo di fatica iniziale.
<<In fondo, perché fare tutta questa fatica, tanto non ci riuscirò mai! Sono incostante e troppo pigro, preferisco rilassarmi in divano e poi non ho tempo, i bambini, il lavoro, lo studio, i soldi, la gente mi guarda… e poi sono goloso!>>
Come evitare, dunque, che quel “Tanto, ormai” ti impedisca di ottenere i risultati che desideri?
Come rimanere costanti nella dieta
1) Assicurati che il tuo obiettivo sia davvero motivante.
Molto banalmente, può darsi che l’idea che hai del tuo obiettivo sia tutt’altro che motivante. Se vuoi perdere quei 3-4 Kg solo “perché sì, dai…” o per avere qualcosa da fare per non annoiarti… beh, lascia che te lo dica: anche ammesso che tu ci riesca, stai pur certo che li recupererai.
Costruisciti un obiettivo emotivamente coinvolgente, entusiasmante, che non vedi l’ora di raggiungere!
(qui maggiori dettagli su come si costruisce un obiettivo a prova di bomba).
2) Dimenticati dell’obiettivo e focalizzati su ciò che puoi fare oggi.
Ebbene sì, non importa il risultato finale, ciò che conta è quello che puoi fare oggi per avvicinarti anche solo di un piccolo passo a ciò che desideri. Potrebbe essere cucinare la verdura per i giorni a seguire, preparare il pranzo da portare in ufficio, sistemare la borsa della palestra o uscire a fare una camminata invece che poltrire sul divano.
Tu pensa solo a fare del tuo meglio oggi.
Goditi il percorso, in fondo la meta è solo una scusa per poter viaggiare.
3) Monitora i progressi con la giusta frequenza.
Se ti aspetti di ottenere dei risultati incredibili nel giro di un paio di settimane o di mesi, potresti restare *molto* deluso.
Non siamo tutti uguali, e le persone che vedi su internet o in spiaggia potrebbero avere una genetica favorevole, o magari potrebbero averci messo degli anni per arrivare dove sono.
Accetta il fatto che ottenere qualcosa di valore come un corpo armonioso ed in salute, richiede tempo, dedizione e anche qualche sacrificio, è inutile che ti pesi tutti i giorni per poi lamentarti che non stai perdendo peso abbastanza velocemente come l’amica di tua zia. Così facendo finirai per attivare la vocina bastarda del “Tanto, ormai”.
Fai il punto della situazione massimo una volta al mese (peso, foto, bioimpedenziometria, misurazioni varie) e dopo 4-5 mesi potrai iniziare ad osservare che andamento stai avendo e se è il caso di cambiare qualcosa.
Non demordere!
4) Guarda al grande schema delle cose e non ai piccoli errori/rallentamenti che fanno parte di qualunque percorso.
Se sei costretto, per cause di forza maggiore, ad interrompere i tuoi piani e proprio non ci sono opzioni alternative, pensala così: tra un anno a che punto del mio percorso sarò? Vale davvero la pena mollare tutto per un paio di giorni/settimane/mesi di interruzione?
Un problema di salute, un trasloco più impegnativo del solito, un nuovo arrivo in famiglia, possono mettere in stand-by o semplicemente rallentare un percorso di miglioramento fisico.
Poco importa, nel grande schema delle cose, c’è sempre uno spazio per gli imprevisti.
Solo, fai attenzione che siano davvero situazioni ingestibili e non semplici scuse per non dare il 100%. Conosco persone che sono riuscite a mangiare bene e ad allenarsi anche lavorando full time con turni, figli, cani e casa a cui badare.
5) Divertiti nel creare nuove e piacevoli abitudini.
Non si abbandona una routine solo per qualche imprevisto, se ci faceva stare bene.
Certo è, invece, che se un’abitudine viene vissuta come tremendamente pesante e noiosa, ogni scusa sarà buona per dirsi “Tanto, ormai…”.
Per fare in modo che i tuoi nuovi comportamenti ti facciano stare bene dovrai personalizzarli, sperimentare, a volte sbagliare, fino a che non troverai la tua strada, quello che fa stare bene te.
Ma soprattutto, iniziare a cambiare il tuo modo di pensarli e di viverli.
Fare palestra può essere una perdita di tempo prezioso che avresti potuto investire molto meglio standotene a letto a scrollare il feed di Facebook…
Oppure può essere quel momento della giornata in cui riconnetterti con il tuo corpo, sentirlo lavorare, sudare e fare fatica, e apprezzare tutte le sensazioni che è in grado di darti.
A te la scelta.
6) Smettila di fare l’idealista della perfezione e usa la regola dell’80/20.
Per l’80 % del tempo comportati nel modo migliore possibile, seguendo il tuo piano d’azione per avvicinarti ai risultati desiderati; per il restante 20% molla la presa e “concediti”, se ne senti il bisogno, di comportarti diversamente.
Smettere di cercare di fare tutto perfettamente, riduce la tensione e l’interesse verso quegli atteggiamenti disfunzionali che, seproibiti, possono diventare delle vere e proprie ossessioni.
Grazie alla regola dell’80/20 ridurrai drasticamente la tendenza a pensare che “o sei a dieta e la fai al 100%” altrimenti “Tanto vale”, e abboffarti di biscotti come se non ci fosse un domani.
Anche perché “Da domani… si ricomincia! … no?!”
No.
Niente da fare, sono spiacente. Da domani non si ricomincia un bel niente. E’ oggi che puoi dare un messaggio al tuo cervello e fargli capire, una volta per tutte, che intendi fare sul serio.
Ti è piaciuto questo articolo?
Condividilo con l’amico del “Tanto, ormai…!”
*P. Herman e J. Polivy, in “Psicologia e sociologia. Corso base” – M. De Beni, R. Bommassar e L. Grossele
Ho conosciuto per caso Alice e ho deciso – nonostante la lontananza – di provare il mio percorso di dimagrimento e salute con lei. Sono partita da una condizione di quasi obesità. Sono entusiasta, perché a differenze delle diete preconfezionate che mi sono state proposte in passato e che ho abbandonato per noia, Alice lavora sulle tue necessità e stile di vita (per lavoro e necessità, purtroppo, non tutti possiamo dedicare tempo alla cucina o possiamo mangiare a casa). Alice ti segue costantemente anche a distanza, ti motiva. E soprattutto ci invita a non essere monotoni (ricordate le diete riso in bianco/pollo alla piastra/verdure scondite? Ecco, con lei non trovate questo) e ci propone ricette sfiziose da provare!